Notizie dall’esilio

“La sensazione dell’esilio può nascere anche nel cuore della nostra intimità. Se penso all’Andrea che poteva girare per il mondo e stringere la mano agli amici, mi pare un uomo diverso. L’Andrea recluso non è né migliore, né peggiore: è un altro, semplicemente. Chissà, magari anche l’esilio, anche la ferita della solitudine non sarà inutile, se ci consentirà di scoprire parti sconosciute del nostro io. Siamo sempre stranieri a noi stessi, è inevitabile. Questo comporta un’inquieta bellezza: il rebus della nostra identità non potrà mai venire del tutto risolto, perché è continuamente in divenire.”

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