Andrea Fazioli regala ai suoi lettori un’avventura inedita dell’investigatore Elia Contini, già protagonista di altri quattro romanzi. La vicenda dell’ex giudice Madocchi e della sua bella moglie lascerà il segno su Contini, stretto fra un inatteso intrigo sentimentale e un caso più serio del previsto. La sottile ironia di Fazioli, «tra i migliori autori di polizieschi in italiano under 40» (“Il Sole 24 Ore”), non nasconde l’inquietudine di un racconto teso e ricco di atmosfera.

All’inizio sembra un caso come gli altri. Elia Contini, l’investigatore già protagonista di quattro romanzi di Andrea Fazioli, deve tenere d’occhio un uomo su incarico della moglie. Il solito marito fedifrago? Niente affatto. Mario Madocchi, ex giudice allontanato dalla magistratura, è alle prese con qualcosa di più oscuro. Alice, sua moglie, vuole capire che cosa stia succedendo.
Sulla scena del Canton Ticino, fra città di lago e paesi di montagna, Contini si muove seguendo il suo fiuto più che la logica. Lavora a Lugano ma ogni sera rientra in montagna, dove cammina a lungo nei boschi. È pieno di debiti, d’incertezze sentimentali… ma quando fiuta una pista non la molla, a costo di rischiare in prima persona. Così, sullo sfondo di una splendida primavera che diventa estate, ricostruisce una storia di traffici loschi, ricatti, paure nascoste in un cassetto.
La sottile ironia, che tocca di striscio personaggi e situazioni, non nasconde l’inquietudine di questo racconto teso e ricco di atmosfera. Sotto la superficie di un paesaggio lindo e quasi in miniatura, esistono tutte le tipologie delle debolezze umane, fino al balenare di un crimine.

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